Il ciclo mestruale dalla A alla Z

Come funziona il nostro ciclo? E, soprattutto, come funziona il nostro corpo durante le mestruazioni. Ecco tutto quello che devi sapere.

Il ciclo mestruale dalla A alla Z

Come funziona il nostro ciclo? E, soprattutto, come funziona il nostro corpo durante le mestruazioni. Ecco tutto quello che devi sapere.

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Come funziona il nostro ciclo? E, soprattutto, come funziona il nostro corpo durante le mestruazioni? Ecco tutto quello che devi sapere

Arrivano quando meno ce lo aspettiamo e impariamo a conviverci prima di quanto non sembri: sono le mestruazioni, una serie di cambiamenti biologici e fisiologici che il nostro corpo subisce una volta al mese (quando sono regolari) e che segnala la possibilità di rimanere incinta.

Ma possiamo affermare di sapere veramente cos’è il ciclo mestruale?

Certo, sappiamo che implica delle perdite di sangue più o meno copiose, che inizia a presentarsi quando abbiamo circa 12 anni e che dura, in tutto, 30 giorni. Se vogliamo avere più consapevolezza di noi stesse, non fermiamoci alla superficie e proviamo ad approfondire un po’ la conoscenza delle mestruazioni.

Che cos’è il ciclo mestruale?

Tutte noi siamo fatte in modo diverso e il modo in cui viviamo le fasi del ciclo mestruale sono un’altra caratteristica che ci contraddistingue. Iniziamo col capire bene in cosa consiste questo ciclo.

L’apparato riproduttore femminile comprende diversi organi interni: due ovaie, le tube di Falloppio e l’utero, che si collega con l’esterno attraverso la vagina. Nell’utero si trova l’endometrio, una parete mucosa che, stimolata dall’attività degli ormoni femminili come il progesterone, si ispessisce per prepararsi ad accogliere l’ovulo fecondato dallo spermatozoo. Ogni volta che non rimaniamo incinta, però, l’endometrio deve essere espulso dal nostro corpo in modo tale che possa prepararsi nuovamente il mese successivo.

Ecco, allora, che compaiono le perdite di sangue: il flusso mestruale non è altro che l’espulsione dell’endometrio. Per viverlo serenamente, gli assorbenti Lady P sono perfetti: 100% cotone biodegradabile e compostabile, quindi delicati al contatto con la pelle e non inquinanti per l’ambiente.

 

E la prima mestruazione?

La prima mestruazione è quella strana esperienza che ci fa capire di essere cresciute. Perdere per la prima volta sangue dalla vagina può essere un momento difficile, confuso, ma dobbiamo tranquillizzarci: significa che stiamo bene e che il nostro corpo è pronto per una nuova fase della vita.

Dal giorno della prima mestruazione, solitamente tra gli 11 e i 14 anni, fino alla menopausa, circa 50 anni, siamo donne fertili: le nostre ovaie producono un ovulo al mese che può essere fecondato.

Poiché il nostro corpo è una macchina con regole individuali, cioè diverse per ognuna di noi, ricordiamoci che non è un problema se i nostri tempi non corrispondono alla media: con un po’ di pazienza e cura di noi stesse arriveremo al momento in cui il ciclo mestruale si stabilizza e non ci dà più fastidio. 

 

Le fasi del ciclo mestruale

Capiamo, a questo punto, in quanti e quali fasi si divide il ciclo mestruale. Il conto dei 30 giorni inizia, generalmente, dal primo giorno di mestruazioni, cioè quando compaiono le prime perdite di sangue, e arriva fino alla mestruazione successiva. Per spiegare meglio cosa succede all’interno del nostro corpo, però, conviene partire da un’altra fase del ciclo, cioè da quando le ovaie si preparano a rilasciare l’ovulo.

Fase follicolare. Il follicolo ovarico, il luogo dove si sviluppa la cellula uovo, si allarga e raggiunge il punto di maturazione cui segue l’ovulazione. Contestualmente, i livelli di ormoni estrogeni prodotti dall’ovaio aumentano progressivamente.

Fase di ovulazione. La cellula uovo viene rilasciata dal follicolo ovarico nella tuba di Falloppio dove rimane per circa 24 ore, è questo il momento in cui si ha maggiore proabilità di rimanere incinta se si hanno rapporti sessuali non protetti. Questa fase, che si manifesta alternativamente nell’una o nell’altra ovaia, avviene circa due settimane prima dall’inizio della mestruazione vera e propria e corrisponde a un’elevata attività dell’ipofisi che rilascia l’ormone luteinizzante, quello preposto alla maturazione del follicolo.

Fase luteinica. Il follicolo, ormai esploso, si trasforma in “luteo”, cioè una ghiandola capace di produrre progesterone, l’ormone femminile che regola l’andamento di tutto il ciclo ovarico. In questa fase il progesterone viene rilasciato solo nel caso in cui l’ovulo venga effettivamente fecondato, altrimenti il luteo lo assorbe nuovamente al suo interno.

Con queste tre fasi si completa la prima parte del ciclo mestruale, che prende il nome di ciclo ovarico. Da qui inizia, invece, il ciclo uterino.
 

Fase mestruale. È quella che corrisponde al primo giorno di mestruazioni, il momento in cui l’endometrio inizia a essere espulso insieme al sangue, attraverso la vagina.

Fase proliferativa. Subito successiva, l’endometrio comincia a riformarsi internamente intorno all’utero.

Fase secretiva. Il “nuovo” endometrio ricomincia il processo di ispessimento, in attesa della prossima mestruazione.

 

Quanto dura il ciclo mestruale?

La durata delle mestruazioni, ovvero il numero di giorni in cui persistono le perdite vaginali di sangue, varia da donna a donna. Alcune volte è solo di 2 giorni, altre volte arriva anche a 5 giorni o addirittura a un’intera settimana.

In media, tutto il ciclo mestruale dura tra i 21 e i 35 giorni: significa che trascorre questo lasso di tempo tra il primo giorno di una mestruazione e la successiva. Un consiglio: non preoccuparti se il tuo ciclo non corrisponde a quello di tua madre, tua sorella o della tua migliore amica, ognuna ha il suo e fare paragoni non serve a nulla in questo caso.

 

Il ciclo mestruale irregolare

Esistono vari tipi di irregolarità legate al ritmo del ciclo e all’intensità delle mestruazioni. Nel primo caso, il problema è la cadenza con cui il flusso si presenta: ad alcune donne arriva in ritardo (oligomenorrea), ad altre in anticipo (polimenorrea), ad altre ancora ci sono mesi in cui non si presenta proprio (amenorrea). Le questioni legate alla quantità di flusso, invece, si distinguono in perdite molto abbondanti rispetto alla media (ipermenorrea), molto scarse (ipomenorrea) oppure la permanenza per diversi giorni (menorragia). Ricorda: fisiologicamente, durante gli anni di fertilità, è normale che una volta ogni tanto le mestruazioni subiscano variazioni. Un campanello d’allarme deve suonare se insieme alle irregolarità compare anche uno dei seguenti sintomi:

  • perdite subito dopo un rapporto sessuale, alcune volte anche con odori sgradevoli;
  • febbre in concomitanza alle mestruazioni;
  • variazione improvvisa del peso peso.

Se accade questo, è meglio consultare un medico.

 

Perché il ciclo mestruale mi fa male?

Per alcune il malessere più forte compare i giorni prima dell’arrivo del flusso mestruale: si tratta della sindrome premestruale, un insieme di sintomi fisici e psicologici fastidiosi ma normalissimi da vivere. Per altre, invece, l’arrivo delle mestruazioni corrisponde alla comparsa di forti dolori all’altezza dell’utero: sono i crampi, le contrazioni uterine che con le quali il sangue e l’endometrio vengono spinti fuori. Purtroppo, si tratta di una condizione comune che può rendere difficoltosa la vita quotidiana.

 

Cosa fare per il dolore mestruale?

Una visita ginecologica è sempre un’opzione giusta da valutare, soprattutto se la sofferenza è molto intensa. In casi meno estremi, possiamo consigliare due o tre soluzioni per alleviare i dolori:

  • fare attività fisica, così da rilassare i muscoli, sciogliere i crampi e rilasciare endorfine, gli ormoni che regolano l’umore;
  • bere una tisana calda almeno 2 volte al giorno;
  • assumere più magnesio, sali minerali e carboidrati così da fornire tutti gli elementi al nostro corpo per lavorare al meglio possibile.

Inoltre, consigliamo anche di evitare cibi ricchi di latticini e grassi così come è meglio non assumere troppo caffè e sostanze alcoliche: sono tutti fattori eccitanti per il corpo che durante le mestruazioni non aiutano.

Leggi anche: Cosa mangiare durante le mestruazioni

 

Quando devo preoccuparmi per il ciclo mestruale?

Il ciclo per molto tempo è stato trattato come un tabù, qualcosa di cui solo le donne potevano discutere privatamente tra loro e mai in pubblico. Oggi, finalmente, è possibile studiare e conoscere nel profondo tutto il meccanismo della mestruazione e le varie fasi per avere più consapevolezza delle peculiarità dei corpi femminili e per togliere il mantello della vergogna da questo argomento.

Essere preoccupate se il nostro ciclo non funziona come dovrebbe è giusto, ma non bisogna andare in paranoia. Occorre, piuttosto, distinguere tra i casi in cui un ritardo o un dolore rientrano nella media e quando, invece, è meglio consultare un medico. Questa seconda opzione è sicuramente consigliabile quando tra un flusso mestruale e l’altro passano pochissimi giorni o quando la mestruazione si dilata nel tempo, fino anche a 7 giorni di perdite. Potremmo soffrire di anemia, carenza di ferro, o di problemi ormonali.

Generalmente i primi cicli sono poco regolari, quindi per affermare di avere un problema è meglio aspettare almeno 2 o 3 mesi dalla prima mestruazione: quando il nostro orologio biologico si assesta, i problemi molto spesso scompaiono.

Se, invece, abbiamo il problema opposto, ovvero che le mestruazioni non si presentano ma siamo sicure di non essere incinta, oppure il flusso è molto scarso e provoca forti dolori, potremmo avere dei problemi a livello ovarico. Un medico, se consultato, oltre a prescrivere antidolorifici specifici saprà quali test fare per scoprire la causa del problema.

 

Cosa significa se ho delle perdite marroni?

Facciamo attenzione a un ultimo dettaglio. Tra una mestruazione e l’altra potremmo avere un altro tipo di perdite vaginali di muco marrone, una secrezione liquida e densa contenente anche un po’ di sangue. Ancora una volta, non allarmarti. Questo fenomeno, generalmente saltuario e reversibile, non accade solo durante l’età fertile ma può manifestarsi anche dopo l’inizio della menopausa. Il fattore che lo determina è generalmente l’alterazione dei livelli ormonali dovuta a un cambio repentino di alimentazione, un periodo di forte stress psico-fisico o ancora il sopraggiungere di una menopausa precoce. Se notiamo, però, un andamento regolare di perdite di muco marrone, potremmo essere state colpite da una delle seguenti patologie:

  • ovaio policistico;
  • vaginite;
  • infezione vaginale;
  • polipi uterini;
  • carenza congenita di piastrine;
  • lesioni cancerose.

In questo caso, come per tutto quello che riguarda la nostra salute, dobbiamo essere attente a notare eventuali stranezze e rivolgerci il prima possibile a una ginecologa.

Fonti:

Humanitas

MSD Manuals

ISSalute

Aogoi

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