Ipermenorrea: cause, sintomi e cura

L’ipermenorrea è un’alterazione del ciclo mestruale che consiste in mestruazioni con flusso abbondante e prolungato. Ecco i sintomi e le possibili cause.

Ipermenorrea: cause, sintomi e cura

L’ipermenorrea è un’alterazione del ciclo mestruale che consiste in mestruazioni con flusso abbondante e prolungato. Ecco i sintomi e le possibili cause.

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L’ipermenorrea è un’alterazione del ciclo mestruale che colpisce le donne, a prescindere dall’età.

Sintomo principale dell’ipermenorrea è la presenza di un flusso abbondante e prolungato, che può diventare fonte di fastidio e disagio nella vita di tutti i giorni per le donne che ne soffrono.

Ipermenorrea: cos’è?

L’ipermenorrea è un’alterazione del ciclo mestruale, caratterizzata da un’anomalia della quantità (mestruazioni abbondanti) e della durata (oltre i sette giorni) del flusso mestruale, pur non intaccandone la regolarità ciclica.

Il principale sintomo è il flusso mestruale pesante.

Oltre alla mestruazione abbondante e/o prolungata, l’ipermenorrea può manifestarsi con perdite ematiche che, da metà ciclo, possono prolungarsi fino alla mestruazione successiva.

Essendo caratterizzata da perdite abbondanti, l’ipermenorrea può essere invalidante nella vita di tutti i giorni, specie nella scelta del vestiario più adatto e anche dell’assorbente, che deve essere capace di contenere la perdita, trattenere l’eventuale cattivo odore e comunque offrire comodità e igiene a chi lo indossa.

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Chi colpisce l’ipermenorrea?

L’ipermenorrea colpisce più facilmente le adolescenti (che non hanno ancora un’ovulazione regolare) e le donne prossime alla menopausa.

Resta comunque un’anomalia che può colpire le donne di qualsiasi età, in qualsiasi fase della loro vita riproduttiva.

 

Cosa causa l’ipermenorrea?

L’ipermenorrea può avere diverse cause scatenanti.

Tra le cause organiche o funzionali troviamo:

  • infiammazioni vaginali;
  • miomi uterini;
  • polipi endometriali, adenomiosi, uterini;
  • fibromi uterini (sottomucosi o intramurali);
  • tumori endometriali;
  • cisti ovariche funzionali, dovute alla mancata rottura di un follicolo ovarico;
  • alterazioni emocoagulatorie;
  • alterazioni della tiroide;
  • alterazioni ormonali, come quelle caratteristiche dell’adolescenza o della perimenopausa.

È importante sapere che talvolta non è così immediato individuare la causa scatenante dell’ipermenorrea: è possibile infatti che anche un aumento di prostaciclina (che provoca la vasodilatazione) e una diminuzione nella secrezione di prostaglandine (nello specifico le PGF2a, che provocano la vasocostrizione) alterino l’emostasi, ovvero la capacità dell’utero e del corpo in generale di controllare la fuoriuscita del sangue, causando quindi un flusso più abbondante o una vera e propria emorragia.

 

Quali sono le possibili conseguenze dell’ipermenorrea?

L’ipermenorrea può portare all’insorgenza dell’anemia sideropenica, ovvero una carenza di ferro dovuta alle importanti perdite di sangue protratte nel tempo che compromette il trasporto di ossigeno, provocando stanchezza e fiato corto.

In questo caso il medico curante potrà prescrivere l’utilizzo di integratori di ferro o, nei casi più gravi, trasfusioni di sangue per via endovenosa.

 

Come curare l’ipermenorrea?

Per curare correttamente l’ipermenorrea è importante conoscerne la causa scatenante.

Nel caso in cui la causa non sia stata individuata, si procede con la cura del sintomo, così da ridurre le perdite di sangue abbondanti ed evitare il rischio di anemia.

Il ginecologo, tramite esami di laboratorio specifici, definirà la corretta diagnosi alla base del disturbo, stabilendo così la cura migliore.

Tra i diversi trattamenti troviamo:

  • terapia farmacologica, per alleviare il dolore e ridurre il sanguinamento;
  • trattamento farmacologico, per riequilibrare la presenza di estrogeni e progesterone;
  • interventi chirurgici, come la dilatazione del collo uterino e raschiamento uterino o l’asportazione (chiamata anche resezione) e, nel caso di insuccesso, l’ablazione endometriale (ovvero la distruzione dell’endometrio).
     

Le alterazioni del ciclo mestruale

Oltre all’ipermenorrea, ci sono altre alterazioni del ciclo mestruale. In primis si parla di alterazioni del ciclo mestruale quando le mestruazioni sono irregolari, ci sono cambiamenti nel flusso e nella frequenza con cui si presentano.

Le alterazioni possono riguardare:

  • la cadenza. Il ciclo si presenta in ritardo (oligomenorrea), in anticipo (polimenorrea) o c’è la totale assenza di mestruazioni (amenorrea);
  • il flusso e la durata. Le mestruazioni possono essere abbondanti (ipermenorrea), scarse (ipomenorrea), più lunghe rispetto al solito (menorragia);
  • perdite improvvise e anomale, nel caso in cui ci siano perdite irregolari (metrorragia) o perdite tra i diversi cicli con mestruazioni che si protraggono (menometrorragia).

 

Cosa causa l’alterazione del ciclo mestruale?

L’alterazione del ciclo mestruale, se non isolata ma prolungata nel tempo, può essere sintomatica di diverse patologie e condizioni, tra le quali:

  • squilibri ormonali;
  • endometriosi, una patologia cronica e invalidante, per cui l’endometrio, che di solito riveste la cavità uterina, si trova al di fuori dell’utero;
  • PCOS (sindrome dell’ovaio policistico), un disturbo endocrino ormonale che comporta un’alterazione funzionale dell’apparato riproduttivo della donna;
  • cisti ovariche;
  • infiammazioni pelviche;
  • tumori, come quelli all’ovaio, alla cervice uterina o all’endometrio;
  • difetti della coagulazione del sangue;
  • meningite, il processo infiammatorio che colpisce le meningi, ovvero le membrane che rivestono il sistema nervoso centrale (SNC);
  • ipotiroidismo, per cui la tiroide non riesce a produrre una quantità sufficiente di ormoni, causando uno squilibrio in tutto l’organismo;
  • ipertiroidismo, in cui, al contrario della precedente, c’è una presenza eccessiva di ormoni tiroidei;
  • acromegalia, che causa un’eccessiva produzione dell’ormone hGH durante l’età adulta;
  • lupus eritematoso sistemico, una malattia infiammatoria cronica autoimmune.

Non sempre però le alterazioni del ciclo mestruale indicano un malfunzionamento dell’organismo.

Anche lo stress, le variazioni del ciclo veglia-sonno o stati emotivi legati al momento possono influenzare il ciclo mestruale.

In ogni caso è sempre bene rivolgersi ad uno specialista che, grazie ai differenti esami diagnostici disponibili, stimerà la reale causa dell’alterazione del ciclo mestruale e consiglierà la terapia farmacologica o il trattamento chirurgico più adatto al singolo caso.

 

Quando rivolgersi al medico?

Oltre al controllo ginecologico annuale, è bene rivolgersi al medico laddove vengano riscontrati uno o più tra i seguenti segnali:

  • mestruazioni che durano più di sette giorni o hanno un flusso troppo abbondante;
  • perdite irregolari caratterizzate da odore sgradevole;
  • dolore;
  • febbre;
  • cambiamenti del seno;
  • perdita o aumento veloce del peso;
  • sanguinamento o perdite tra un ciclo mestruale e l’altro;
  • sanguinamento o perdite a seguito di un rapporto sessuale;
  • sanguinamento o perdite durante la fase della gestazione;
  • sanguinamento o perdite a seguito della menopausa.


 

FONTI

Humanitas

Mayo Clinic

National Library of Medicine

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