Anemia e ciclo mestruale

Anemia e ciclo mestruale spesso si influenzano tra loro causando debolezza e disturbi di vario tipo. Ecco tutto quello che c'è da sapere.

Anemia e ciclo mestruale

Anemia e ciclo mestruale spesso si influenzano tra loro causando debolezza e disturbi di vario tipo. Ecco tutto quello che c'è da sapere.

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Cos’è l’anemia e in che modo si lega al ciclo mestruale.

Anemia e ciclo mestruale possono alimentarsi a vicenda manifestando disagi e debolezza nella vita quotidiana delle donne.

Imparare a riconoscerne i segnali permette di intervenire per tempo, prima che i sintomi si aggravino, così da prenderci cura della nostra salute, soprattutto durante il periodo del ciclo mestruale.
Vediamo insieme cos’è l’anemia, in che modo si manifesta e quanto e come influisce o è influenzata dal ciclo mestruale.

Cos'è l'anemia

L’anemia è una condizione caratterizzata da una carenza di emoglobina nel sangue.

Il ferro agevola il trasporto di ossigeno nel sangue. L’ossigeno viene trasportato dall’emoglobina presente nei globuli rossi. 

L’emoglobina è costituita da una parte proteica e dal ferro stesso, senza il quale non potrebbe essere costruita.

Il ferro è inoltre presente in forma di:

  • deposito, come riserva permanente a disposizione dell’organismo e delle sue necessità;
  • trasporto, come quello assorbito dall’intestino che giunge fino al fegato, per essere ceduto o utilizzato dal midollo osseo per produrre i globuli rossi.

I globuli rossi sono quindi importantissimi per trasportare l’ossigeno necessario a soddisfare i diversi bisogni dei tessuti e degli organi presenti nel corpo, pertanto quando questo numero è insufficiente (inferiore a 13 g/dl nell’uomo o 12 g/dl nella donna) possono manifestarsi alcuni dei sintomi tipici dell’anemia.

Sintomi dell’anemia

Tra i sintomi (più o meno gravi) dell’anemia troviamo:

  • debolezza e stanchezza costante;
  • scarso appetito;
  • pallore della pelle e secchezza delle labbra;
  • affanno nella respirazione;
  • tachicardia, ovvero l’irregolarità o l’accelerazione del battito cardiaco;
  • mancanza di concentrazione;
  • cefalea acuta;
  • unghie e capelli più fragili;
  • vertigini;
  • dolore al petto;
  • disturbi del sonno;
  • crampi alle gambe sotto sforzo e/o difficoltà nel compiere sforzi fisici.

I sintomi cambiano nel corso del tempo, manifestandosi inizialmente in forme lievi fino ad intensificarsi quando la carenza si protrae.

Sono circa il 22,9% le persone che in Europa soffrono di anemia:

  • nel 26,5% si tratta di bambini in età prescolare;
  • nel 9,3% di ragazzi in età scolare;
  • l’8,3% sono donne in gravidanza;
  • il 28%donne non in gravidanza;
  • il 14,1% sono uomini;
  • il rimanente 8% sono persone anziane.

Le cause dell’anemia

L’anemia può essere causata da fattori più o meno gravi, come:

  • perdite di sangue che provocano una riduzione dei livelli di ferro presenti nell’organismo, come durante il ciclo mestruale;
  • durante la gravidanza o l’allattamento, che richiedono un fabbisogno maggiore di ferro per permettere lo sviluppo del bambino;
  • in caso di una cattiva alimentazione o in caso di diete troppo restrittive, con un ridotto apporto di ferro;
  • difetti del metabolismo che provocano uno scarso assorbimento del ferro, come nel caso della celiachia (per cui l’organismo non riesce ad assorbire a sufficienza il ferro solitamente introdotto con l’alimentazione);
  • patologie più complesse come nel caso di un’insufficienza renale cronica, scompensi cardiaci o malattie infiammatorie croniche intestinali:
  • patologie oncologiche che colpiscono l’apparato gastroenterico;
  • interventi chirurgici a carico del tratto intestinale.

La carenza di ferro potrebbe inoltre essere sintomatica di un disturbo più grave, come nel caso di infiammazioni, malattie del sangue o autoimmuni, insufficienze renali o nei casi più acuti di malnutrizione.

Le analisi del sangue di routine permettono quindi di valutare i valori di ferro e globuli rossi e intervenire prontamente, in caso di carenze.

Anemia e ciclo mestruale

Il 50% dei casi di anemia è causata da una carenza di ferro.

Il ciclo mestruale, soprattutto in caso di un flusso abbondante, comporta una perdita di sangue – e quindi di ferro – mensile che può influire sui livelli ottimali di globuli rossi necessari per il sostentamento e il benessere dell’organismo.

Il sanguinamento abbondante o prolungato può instaurare una carenza di ferro, soprattutto nelle donne che vivono un ciclo irregolare e/o soffrono di:

  • ipermenorrea, una condizione caratterizzata da mestruazioni eccessivamente abbondanti o prolungate;
  • menorragia, legata a perdite mestruali particolarmente abbondanti o prolungate (più di una settimana);
  • metrorragia, con cui si fa riferimento ad un sanguinamento uterino anomalo che si verifica a cavallo tra due mestruazioni consecutive;
  • menometrorragia, legata ad un’eccessiva perdita di sangue dall’utero sia durante il ciclo mestruale che non.

Inizialmente il deficit di ferro, soprattutto se lieve e se si instaura lentamente, può provocare una carenza di ferro asintomatica, intercettabile solo attraverso gli esami del sangue o altri esami come:

  • la sideremia, che permette di stimare la quantità di “ferro circolante” legato alla transferrina;
  • la ferritinemia, che consente di valutare le riserve di ferro (ferritina) presenti nell’organismo.
  • la transferrinemia, che vaglia la capacità di trasporto del ferro.

Si stima che una donna su tre soffre di carenza di ferro e questa carenza è solitamente dovuta ad un ciclo mestruale abbondante.

Questa carenza si ripercuote negativamente su diversi aspetti della sua vita e della sua performatività, sia nell’ambito lavorativo che, nel caso delle studentesse, in quello scolastico.

In questi contesti può capitare inoltre che un flusso troppo abbondante o poco prevedibile possa causare non pochi disagi.

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Anemia e gravidanza

La carenza di ferro impatta anche sulle donne in gravidanza: l’organismo di una donna gravida necessita di una quantità di ferro tre volte superiore rispetto al normale fabbisogno.
Questo fabbisogno maggiorato permette la crescita e lo sviluppo corretto del bambino durante la gestazione. L’anemia in gravidanza può manifestarsi con una debolezza generale, pallore della pelle e talvolta provocare irregolarità del battito cardiaco e perdita dei sensi.

L’anemia gravidica deve essere tenuta sotto controllo soprattutto quando ereditaria, come nel caso dell’anemia falciforme o dell’anemia mediterranea, che può causare disturbi della fertilità nella donna. Se la stanchezza si intensifica o si manifestano vertigini e tachicardia, è bene segnalarle e rivolgersi al proprio medico curante.

L’anemia in gravidanza, specie se persiste da tempo e se si manifesta con intensità, può infatti:

  • raddoppiare il rischio di parto prematuro;
  • triplicare il rischio di basso peso alla nascita.

È perciò importantissimo cercare di mantenere ottimali questi livelli di ferro, compensando con un’alimentazione bilanciata e talvolta, su indicazione e prescrizione del ginecologo, utilizzando appositi contraccettivi orali.

Alimentazione e prevenzione

Un’alimentazione bilanciata e salutare può aiutare a prevenire l’insorgenza dell’anemia.

Per favorire il corretto assorbimento delle quantità di ferro necessarie per il nostro fabbisogno quotidiano, è importante integrare una serie di alimenti essenziali, come:

  • la vitamina B12, come quella presente nel fegato, nei molluschi bivalvi e in piccola quantità anche nel latte e nelle uova;
  • l’acido ascorbico (vitamina C), presente in tutta la frutta e negli ortaggi crudi o poco cotti, soprattutto nei pomodori, nei peperoni e negli ortaggi a foglia verde;
  • l’acido folico, contenuto nel fegato e in altre frattaglie o in alimenti vegetali come i cereali integrali, i legumi (fagioli, ceci, lenticchie), gli agrumi e la frutta secca (noci, mandorle, nocciole).

Laddove l’alimentazione non bastasse, è possibile, sempre su prescrizionedel proprio medico curante, integrare il ferro con gli appositi integratori e supporti alimentari.

 

 

FONTI

Humanitas

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