Ovulazione: ecco come funziona

In cosa consiste questa fase del ciclo mestruale e come calcolare il suo arrivo con precisione. Ecco tutto quello che devi sapere sull'ovulazione.

Ovulazione: ecco come funziona

In cosa consiste questa fase del ciclo mestruale e come calcolare il suo arrivo con precisione. Ecco tutto quello che devi sapere sull'ovulazione.

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Parlare di ovulazione significa affrontare la fase più importante del ciclo mestruale di una donna, di fatto il motivo per il quale il ciclo stesso avviene. L’ovulazione, infatti, è il momento in cui l’ovulo viene espulso da una delle due ovaie: una volta avvenuto questo, l’ovulo può eventualmente essere fecondato dallo sperma. Se ciò avviene, l'ovulo fecondato si sposterà nell’utero dove dovrà impiantarsi per proseguire la gravidanza, mentre se la fecondazione non avviene l’uovo andrà incontro a un processo di disfacimento insieme al rivestimento uterino, è sarà espulso definitivamente dal corpo attraverso il flusso mestruale. In tutto questo, approfondire la fase dell’ovulazione è molto importante sia per conoscere te stessa e il tuo corpo, sia per imparare qualcosa di utile nel caso in cui ci sia la volontà di rimanere incinta.

Le fasi dell'ovulazione

L’ovulazione, quindi, è il motore di tutto il ciclo mestruale. Quest’ultimo, per le donne senza particolari patologie o anomalie, dura in media 28 giorni e si calcola partendo dalla fine di un flusso mestruale fino all’arrivo del successivo. In base allo stato dell’ovulo, però, si possono individuare due fasi distinte dello stesso ciclo mestruale: proliferativa e secretiva.

La fase proliferativa è tale perché indica il momento in cui l’ovaio sviluppa l'ovulo al suo interno: di fatto, inizia con la mestruazione vera e propria e termina con l’avvenuta ovulazione, quando cioè l’ovulo viene espulso dall’ovaio.

La fase secretiva, invece, è quella che va dall'ovulazione all’espulsione dell’ovulo dal corpo femminile, cosa che può assumere la forma di una vera e propria gravidanza se l’ovulo viene fecondato oppure, in caso contrario, di una nuova mestruazione.

 

Ovulazione e gravidanza

In linea di massima, il momento dell’ovulazione vero e proprio avviene a metà del ciclo mestruale, momento che in gergo prende il nome di “finestra fertile”: si tratta di una settimana circa (i giorni che precedono e includono l’ovulazione) durante la quale la fecondazione avviene più facilmente perché è il momento in cui l’ovulo sta uscendo fuori dall’ovaio e lo sperma può raggiungerlo facilmente. Per questo motivo, le coppie che decidono di avere figli devono tenere conto di questa finestra temporale per essere più sicure di realizzare il loro obiettivo. Inoltre, lo sperma può rimanere diversi giorni “in pausa” nelle tube di Falloppio - i canali di collegamento tra ovaie e utero - in attesa che l’ovulo sia rilasciato: il tempo a disposizione per fecondare, in questo caso, è di circa 24 ore, poi l’ovulo passerà alla fase secretiva.

 

Perdite vaginali: quando preoccuparsi

L’arrivo dell’ovulazione è marcato dalla comparsa di sintomatiche perdite biancastre e gelatinose: si tratta del muco cervicale, che nei due o tre giorni precedenti al rilascio dell’ovulo si fa particolarmente evidente. Nella settimana ovulatoria, il liquido della secrezione si fa più denso del solito, trasparente e acquoso, un fenomeno che spesso si riscontra anche quando una donna è molto eccitata sessualmente. Tra l’altro, questo meccanismo fisiologico, del tutto naturale, può essere motivo di imbarazzo e disagio per una ragazza che viene colta impreparata al momento dell’ovulazione. Lady P ha trovato il modo di risparmiare questo imbarazzo grazie ai proteggi slip in cotone al 100%: morbidi, sottilissimi e pratici, garantiscono il massimo del comfort e dell’igiene intima con un occhio importantissimo nei confronti dell’ambiente. L’impatto ecologico infatti, grazie al cotone biodegradabile, è ridottissimo.
L’unico elemento che può provocare qualche preoccupazione, rispetto al quale ogni donna deve prestare attenzioni, è la quantità di secrezione bianca che si presenta e l’eventuale odore cattivo. Un minimo di secrezione è normale, e solitamente si tratta di una fuoriuscita praticamente inodore. Se, invece, la perdita bianchiccia si fa più abbondante e maleodorante potrebbe essere sintomo di un problema più grave come la candida, la clamidia, herpes vaginale, gonorrea o un’infezione da papilloma virus. In questi casi bisogna agire tempestivamente con le cure specifiche che il medico specialista deciderà di volta in volta.

 

Altri sintomi dell’ovulazione

Non succede a tutte, ma alcune donne possono mostrare altri sintomi relativi all’ovulazione in aggiunte alle classiche perdite bianche. In genere, quelli più riscontrati sono:

  • spotting, o leggerissime perdite di colore marrone e rame;

  • sensazione di durezza al seno;

  • aumento della sensazione di eccitazione; 

  • dolore alle ovaie, o comunque fastidio alla zona addominale. 

In questi casi si parla di segnali secondari di fertilità. Come detto in precedenza, se una donna nota l’acuirsi di uno di questi problemi non deve volgere lo sguardo dall’altra parte e piuttosto contattare un medico il prima possibile: dolori alla zona addominale o perdite pseudo-sanguigne importanti possono essere indici di altre patologie legate all’apparato riproduttore.

 

Calcolare l’ovulazione

Un consiglio: che tu stia prevedendo di rimanere incinta oppure no, è meglio tenere traccia della tua ovulazione. Sapere in che giorni l’ovulo viene espulso dall’ovaio è utile per organizzare la propria vita sessuale e non solo: sapere che di lì a poco, dieci giorno o poco più, arriverà la mestruazione è determinante anche per decidere se e quando andare in vacanza al mare, per dirne una. A parte le battute, per calcolare quando avverrà la prossima ovulazione esistono sostanzialmente due metodi, uno analogico e l’altro tecnologico. Il primo prevede il possesso di un calendario dove marcare con delle X i giorni delle mestruazioni: conoscendo la durata media del proprio ciclo mestruale e imparando a riconoscere le perdite bianche tipiche della fase ovulatoria, ogni donna può calcolare da sé l’arrivo della prossima mestruazione e di conseguenza quando le ovaie rilasceranno il nuovo ovulo.
Il secondo metodo, più comune al giorno d’oggi, è quello di sfruttare una qualsiasi affidabile App per il tracciamento del ciclo mestruale: inserendo i propri parametri, questa calcolerà in automatico il periodo dell’ovulazione e quindi la “finestra fertile”, il periodo della sindrome premestruale e i giorni del flusso mestruale. Attenzione: affinché il calcolo funzioni bisogna essere il più precise e dettagliate possibile. Certo, la sicurezza matematica non esiste neanche in materia di ovulazione, ma tenere traccia del proprio ciclo sarà un aiuto notevole per la tua vita e per la tua salute.

 

Il benessere intimo è una cosa seria!
Se sei alle prese con problematiche che non avevi mai avuto, se i fastidi connessi al ciclo mestruale si intensificano o noti cambiamenti intimi, non esitare: parlane con un medico.
Solo uno specialista può aiutarti a chiarire ogni dubbio e ritrovare il benessere.

 

Fonti:

Humanitas

Healthline

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